9 Dicembre 2022
Nuova Legislatura: al via con tante novità
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Dopo le elezioni del 25 settembre scorso, le istituzioni nazionali hanno avviato il proprio percorso di formazione, il più celermente possibile per permettere al Paese di avere un governo stabile e un parlamento pienamente operativo fin da subito in un frangente economico, sociale e geopolitico particolarmente complicato. Così, dopo l’incarico di governo all’on.le Giorgia Meloni, prima donna premier della nostra storia costituzionale, la formazione dei dicasteri e l’assegnazione dei ministri ha richiesto solo poche ore, grazie all’alacre lavoro svolto dalle parti politiche già all’indomani dell’esito elettorale.
Il nuovo governo porta con sé alcune novità organizzative e di assetto istituzionale che vanno ben al di là dei nomi di alcuni dicasteri. Tra i dicasteri che “rinnovano” il proprio nome, troviamo così il Ministero per le Imprese e il Made in italy (MIMIT, già Mise) affidato all’on.le Urso, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF, già Mipaaf) affidato all’on.le Francesco Lollobrigida e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE, già Mite) affidato all’on.le Gilberto Pichetto Fratin. Da notare che il nuovo assetto dei dicasteri nazionali prevede la creazione di due importanti nuovi comitati interministeriali: il primo dedicato alla promozione del Made in Italy nel mondo e composto da MIMIT, Farnesina, MEF e MASAF e avrà il compito di coordinare le risorse e le iniziative per il sostegno concreto alle imprese nazionali affinché rimangano competitive sui mercati internazionali.
Il secondo comitato è invece composto da MASE, MIMIT, MEF, Min Turismo, Min Trasporti, MASAF, Min Lavoro ed ha il compito di coordinare, definire e programmare le scelte di transizione ecologica del Paese. La possibilità che tale comitato sia presieduto di volta in volta dal MASE o dal MIMIT, quest’ultimo quando le decisioni da prendere riguardano le politiche industriali o impattano sulle imprese, assicurerà l’attuazione di politiche di transizione energetica sostenibili e attuabili con tempestiva progressione. Ma le novità non mancano nemmeno in parlamento: le commissioni parlamentari di Camera e Senato si trovano in questa legislatura a muoversi con geometria variabile quanto a materie e competenze assegnate.
Mentre alla Camera si conferma l’assetto consueto delle commissioni che dunque mantengono numero e competenze, al Senato le commissioni si riducono di numero e accorpano dunque materie e competenze. In particolare, dunque, la commissione agricoltura della camera si congiunge a quella industria, attività produttive e commercio, unificando in un’unica istituzione le competenze in materia imprenditoriale, a prescindere dal settore. La commissione salute, invece, acquisisce anche le competenze in materia di ambiente e costituisce dunque un’unica sede istituzionale per affrontare queste tematiche nella camera più alta del Parlamento.
Se la scelta del Senato aiuterà i senatori ad affrontare le molte tematiche di analisi in maniera più organica e potendo sfruttare le potenziali sinergie tra competenze diverse di settori differenti o se invece l’assetto più conservativo della Camera aiuterà a meglio organizzare i lavori per i deputati di Montecitorio lo scopriremo solo con l’avanzare della legislatura, ma in tempi tutto sommato probabilmente brevi: i lavori della legge di bilancio incombono e sarà il primo intenso banco di prova per verificare l’efficienza e l’efficacia dei diversi assetti.