28/06/2024

Assemblea ASSICA 2024: gli interventi dei relatori

Lo scorso 18 giugno a Bologna, nel Salone delle Feste dell’hotel I Portici si è tenuta l’Assemblea Generale dei Soci ASSICA, durante la quale è stato eletto Lorenzo Beretta come Presidente dell’Associazione. A seguito della sessione privata, nel pomeriggio si è poi tenuto il convegno dal titolo “Dallo scenario globale alle sfide del settore: quali prospettive per la salumeria italiana?

L’evento, moderato e condotto dalla giornalista Rai Federica De Denaro, ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico fra le aziende associate, la stampa e i molti stakeholder che hanno seguito l’incontro in presenza o in diretta streaming.


IL RACCONTO DELLA GIORNATA

Il convegno è stato aperto dall’intervento del Presidente Lorenzo Beretta, con un discorso rivolto a tutti gli Associati e ai presenti in sala, il primo alla guida dell’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, nel quale ha posto l’accento sui concetti più importanti per il settore fra presupposti e obiettivi.

“Questa Assemblea – che noi tutti stiamo contribuendo a concretizzare – costituisce una prova della forza dell’incontro e del confronto. È infatti la dimostrazione della forte consapevolezza del valore del comparto. Ed è anche simbolo della tenacia con la quale il settore della salumeria italiana punta al futuro e abbraccia le sfide del cambiamento, concentrandosi sulla visione dell’avvenire”.

Nel suo speech, un’analisi oggettiva della situazione del settore, ma anche la voglia di alzare lo sguardo oltre le emergenze per mantenere una visione di sviluppo.

Ad iniziare dall’emergenza Peste Suina Africana con l’obbiettivo di raggiungere l’eradicazione collaborando con le Istituzioni verso un piano di reale azione per arginarla e mettere così al sicuro le produzioni e l’export: “la lotta alla PSA necessita un fondamentale cambiamento nell’approccio, visti i risultati insufficienti ottenuti fino ad ora. Servono ingenti risorse, stanziamenti e programmi concreti; chiediamo certezze operative, non proclami.

È impensabile che, dopo tanti anni di investimenti e impegni per lo sviluppo dei mercati esteri, da parte di tutti gli attori della filiera, aziende ed Istituzioni in primis, siamo costretti ad osservare inermi alla perdita di interi mercati in Paesi asiatici e centro e nord-americani, che amano i nostri Salumi e ne apprezzano la grande qualità”.

Il Presidente si è poi soffermato sul tema della sostenibilità economica, dichiarando che: “i costi industriali crescenti, la perdita del potere di acquisto di buona parte delle famiglie italiane hanno portato i consumatori a rivolgersi a categorie di prodotti più economici.  Un danno enorme per i consumi interni che già da anni non brillano e che ora stanno regredendo. Dobbiamo avere la forza di essere uniti per permettere ai consumatori di apprezzare il reale valore delle nostre produzioni: non dobbiamo essere noi stessi ad avallare fenomeni speculativi al ribasso”.

Dopo il Presidente Beretta è stata la volta del keynote speaker, ovvero il Prof. Paolo Magri, Amministratore Delegato e Chair del Comitato Scientifico dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) nonché docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi di Milano. Il Professor Magri ha avuto l’arduo compito di ricostruire lo scenario geopolitico e socioeconomico globale, con i conseguenti impatti per il business.

Fra i tanti spunti preziosi condivisi da Magri, c’è sicuramente l’evidenziazione delle cinque grandi transizioni in atto – green, digitale, demografica, economica e monetaria – le quali convivono nelle agende delle imprese (e della società), insieme alle crisi che hanno caratterizzano o stanno caratterizzando l’attualità, dal Covid ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

Appunto significativo in termini di politiche commerciali internazionali è stata inoltre la lettura dello strumento dei dazi: il Prof. Magri ha infatti sottolineato come questi siano spesso utilizzati alla stregua di un escamotage politico, per disincentivare l’ingresso di prodotti provenienti dall’estero, senza considerare l’importanza di relazioni commerciali di respiro globale sane e proficue.

La presentazione del Professor Magri è disponibile CLICCANDO QUI

Dopo una completa e approfondita ricognizione sugli scenari internazionali ed i loro influssi intrinseci sul business, il convegno è sceso nello specifico sui temi del settore, con lo spirito di dare voce agli altri sistemi rappresentativi del comparto, come l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (IVSI) e l’Istituto Salumi Italiani Tutelati (ISIT).

Il primo intervento è stato quello di Marella Levoni, Presidente IVSI dallo scorso aprile. Con un brillante incipit narrativo, Levoni ha ricostruito l’immagine di una cena fra amici, scolpendo a chiare lettere il ruolo da protagonista che i salumi ricoprono, quando si tratta di convivialità e ricerca del buono, nonché il forte valore rappresentativo dei prodotti di salumeria.

Da qui la Presidente – che raccoglie il testimone da Francesco Pizzagalli che ha guidato IVSI dal 2012 al 2024 – è partita per rimarcare che “l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani vive di due anime, due missioni, una edonistica ed una razionale o, per meglio dire, la promozione e la comunicazione dei prodotti di salumeria da un lato e dall’altro l’internazionalizzazione e la formazione. Levoni ha proseguito nel racconto, sottolineando che “IVSI è molto attivo e attento ad affiancare le imprese nell’articolato percorso di innovazione e sviluppo, offrendo alle aziende consorziate percorsi formativi incentrati sullo sviluppo sostenibile e – pilastro di questa presidenza – sulla comprensione e le opportunità connesse all’intelligenza artificiale.

La Presidente dell’Istituto ha aggiunto ancora che “grazie ai densi rapporti con ICE e alle attività promosse tramite i progetti europei, l’Istituto è in prima linea per continuare ad affermare il valore dei prodotti della salumeria italiana oltre i confini nazionali. Valorizzare vuol dire dare valore e noi per primi dobbiamo crederlo e non dimenticarlo, creando ricchezza sia all’esterno che all’interno, inspessendo il dialogo lungo la filiera”. Questo lo spunto che Levoni sceglie di lasciare al pubblico allontanandosi dal podio.

Fresco di nomina a Presidente ISIT, Cristiano Ludovici è poi intervenuto per parlare del ruolo dell’Istituto, fra sinergie e collaborazioni nel settore, per una giusta valorizzazione delle produzioni tutelate DOP e IGP: “durante il mio mandato intendo prodigarmi per il bene del settore nel segno della continuità e della naturale prosecuzione di quanto tracciato dal Presidente Lorenzo Beretta nei suoi tre mandati (alla presidenza di ISIT) che hanno preceduto il mio avvicendamento”. Un discorso che ha evidenziato l’intenzione netta di una collaborazione massima fra l’Istituto e le altre rappresentanze, per il fine comune di rappresentare e tutelare al meglio le aziende che lavorano nel settore.

“La collaborazione e la sinergia tra ASSICA, IVSI e ISIT – ha aggiunto Ludovici – attraverso una sempre più consolidata regia unica, capace di valorizzare le peculiarità di ciascun’Ente deve essere il mantra che guida il nostro operato. Accanto a questo, resterà chiaramente, saldo e deciso, l’impegno di ISIT verso le produzioni tutelate, ponendo grande attenzione in particolare alla necessaria implementazione a livello nazionale del nuovo Regolamento europeo sulle Indicazioni Geografiche recentemente entrato in vigore, che riconosce sempre maggiori poteri e ruoli ai Consorzi di Tutela”.

Ludovici ha concluso l’intervento con una parola chiave, in grado di significare il sistema delle produzioni DOP e IGP: rispetto. Rispetto per le regole, per i prodotti, per le persone e per i territori, a cui le singole produzioni sono indissolubilmente connesse.

TAVOLA ROTONDA

La seconda parte della giornata di lavori è stata caratterizzata da una tavola rotonda, durante la quale diversi rappresentanti delle Istituzioni si sono uniti al Presidente Beretta per un confronto sui temi principali del comparto. Significativa l’attenzione del Governo rispetto ai temi affrontati: grazie al contributo di relatori istituzionali, è infatti stato possibile approfondire lo stato dell’arte e offrire alle aziende presenti un quadro più chiaro sulla situazione attuale.

La moderatrice Federica De Denaro ha cercato di avere da ciascuno un aggiornamento sulle azioni in corso di interesse per il nostro settore. Ospiti del panel: Giacomo Vigna, Divisione Agroindustria, industrie culturali e creative, industria del turismo  del Ministero delle Imprese e del Made in Italy; Sergio Marchi, Capo Segreteria del Ministro Francesco Lollobrigida al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Ugo Della Marta, Direttore Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione e a Capo dei Servizi Veterinari al Ministero della Salute, l’Ambasciatore Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese e Direttore centrale per l’internazionalizzazione Economica al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Tanti gli argomenti affrontati, dalla tutela del Made in Italy all’estero alla battaglia al Nutriscore, etichettato come sistema fuorviante e meno efficace della NutrInform Battery, sino al sostegno alla filiera sul piano della lotta alla PSA, argomento delicato e complesso e per questo trattato trasversalmente da più referenti ministeriali. È stato ribadito il ruolo di promozione, difesa e salvaguardia attiva del valore dei nostri prodotti messo in atto con la rete diplomatica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, così come il costante presidio veterinario e dei mercati esteri per il superamento di barriere non tariffarie da parte del Ministero della Salute.

Giacomo Vigna (MIMIT) ha ribadito l’impegno nell’ascolto attivo dei temi cari ad ASSICA quale cardine del Made in Italy: “rispetto al tema PSA abbiamo cercato di immaginare, sul fronte export, come superare determinate criticità come quella del personale di cui le strutture competenti si devono dotare per affrontare la questione a livello internazionale. Proprio per questo il tavolo agroindustria intende lavorare con i decisori politici per trovare una copertura di bilancio appropriata dato il bisogno di politiche attive in grado di rafforzare gli organici e riuscire ad aiutarci ad esportare di più. In questa direzione anche la legge per il Made in Italy, che difende le filiere e mira ad aiutare l’export combattendo l’Italian sounding nonché una riforma di prossima emanazione focalizzata sulla semplificazione dell’accesso agli incentivi. Non possiamo permettere di avere delle etichettature sui prodotti alimentari che sostengano posizioni preconcette facendo disinformazione e non informazione al consumatore come invece ci si propone di fare con sistemi come il Nutrinform Battery. Possiamo dimostrare che c’è un’alternativa fondata scientificamente, che promuove la Dieta Mediterranea e tutela la libera scelta del consumatore. In ultimo sottolineo la prossima entrata in vigore del nuovo ed aggiornato Decreto Salumi”.

In continuità con queste parole, Sergio Marchi (MASAF), che ha aggiunto che “la sfida è innanzitutto di carattere culturale e noi riteniamo che l’Italia non si debba battere sul piano della qualità dei propri prodotti, che rappresentano invece un asset da difendere. In tal senso, il nuovo regolamento sulle Indicazioni Geografiche è un risultato fondamentale. Bisogna infatti difendere concretamente il modello italiano, la corretta informazione al consumatore ed il nostro PIL. Rispetto alla PSA, sicuramente l’eradicazione non è ancora compiuta, ma la struttura commissariale è stata recentemente potenziata ed il Commissario Caputo è affiancato da 3 Vicecommissari con delle competenze specifiche. Inoltre, nel decreto agricoltura abbiamo previsto l’impiego dei militari e dell’esercito per supportare chi è già impegnato sul campo nell’eradicazione. Questi si sommano alla spesa per la biosicurezza ed i ristori per le imprese suinicole colpite dalle conseguenze del fenomeno, arrivate a 35 milioni”.

Anche Ugo Della Marta (MINSAL) ha contribuito all’analisi del tema cardine del pomeriggio, la Peste Suina Africana, dicendo che “purtroppo, esistono barriere tariffarie e dazi, ma poi esistono anche barriere non tariffarie, utilizzate a volte per difendere i propri confini nazionali, altre volte per proteggere la propria economia e non solo la sanità dei propri suini. In tale scenario siamo riusciti comunque a conservare immutati i rapporti con due Paesi importantissimi per il settore, come la Francia e la Germania, grazie al principio della regionalizzazione.
Abbiamo conservato anche i rapporti con gli Stati Uniti e ripreso le relazioni commerciali con il Giappone che aveva chiuso immediatamente a seguito della insorgenza del primo caso di PSA. Abbiamo ancora aperto il mercato con il Canada e probabilmente la situazione si evolverà in senso positivo, per cui riusciremo anche ad esportare prodotti a più bassa stagionatura. La Cina invece pone interrogativi più delicati rispetto ai quali il Ministero della Salute gioca un ruolo importante in quanto la maggior parte di queste barriere sono di tipo veterinario”.

A chiudere il giro di interventi, l’Amb. Fabrizio Lobasso (ESTERI), collegato in videoconferenza, il quale ha arricchito la discussione sottolineando che “le aperture di mercati non solo europei, ma anche extraeuropei, sono sicuramente segnali positivi anche se l’Italian sounding è una tematica temibile, da combattere con elementi premianti quali la produttività, il duro lavoro, la qualità dei prodotti, la circolarità, la sostenibilità che alla lunga prevalgono sulle imitazioni. Il Ministero degli Esteri è impegnato su varie attività promozionali attraverso l’ICE, le Ambasciate, i Consolati e le Camere di Commercio, attuando quella diplomazia ibrida che mette insieme istituzionale e non istituzionale verso l’obiettivo della promozione dell’interesse nazionale. Esempio cristallino di questo è senza dubbio la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”.

La conclusione dei lavori è toccata al Presidente ASSICA Lorenzo Beretta, che ha commentato a margine della tavola rotonda come il costante e trasparente rapporto con i Ministeri e l’unità delle rappresentanze produttive siano la chiave per affrontare con successo le tante sfide che il mercato pone davanti.

Beretta ha ricostruito gli interventi e sottolineato alcuni dei passaggi di ciascuno, per evidenziarne le osservazioni e porre l’attenzione sugli interventi più necessari per il settore: “è fondamentale portare avanti quei dossier che sono rimasti aperti da molto tempo, che oggi sono fermi. Servono ulteriori stanziamenti al MASAF – per ristori e biosicurezza – come servono accordi ad esempio con ANAS, per portare avanti la lotta ferma alla diffusione della PSA sul territorio. Serve personale tecnico, come evidenziato dal Ministero della Salute, per avere ad esempio più veterinari sul campo, per migliorare il lavoro e favorire così – come evidenziato dall’Amb. Lobasso – l’export dei prodotti verso i Paesi aperti, favorendo le visite ispettive e cercando di riaprire i mercati ora chiusi a causa di barriere non tariffarie.”

Collaborazione e coordinamento sono le parole chiave che Lorenzo Beretta ha chiesto di tenere a mente, fra ASSICA e i vari Ministeri, così come lungo la filiera. Perché è con il lavoro di squadra, ben impostato, che si possono ottenere grandi risultati aiutando il nostro settore, che in questo momento ne ha estremo bisogno.

Il convegno di Bologna rientra fra gli eventi realizzati all’interno della campagna europea “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” promosso da ASSICA e co-finanziato dall’Unione Europea, un progetto che intende migliorare il grado di conoscenza dei prodotti agricoli UE, attraverso la promozione della cultura produttiva che sta dietro la carne suina e salumi, valorizzando gli alti standard europei e la grande tradizione storica che contraddistingue questo comparto.

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