23 Gennaio 2024

Export salumi in aumento nei primi nove mesi del 2023

(Di Laura Falasconi)

Crescono le esportazioni di salumi italiani nei primi nove mesi del 2023, bene il terzo trimestre ma alti costi di produzione e PSA continuano a pesare sulle prospettive del settore. Secondo i primi dati ISTAT nel periodo gennaio-settembre 2023 le spedizioni dei salumi italiani hanno toccato quota 153.336 ton per un fatturato di 1.583,1 milioni di euro registrando un +5,2% in quantità e un +9,3% in valore. Una crescita, questa, che anche escludendo la voce Carni di suino salate e in salamoia, sulla quale grava un errore relativo ai quantitativi esportati, rimarrebbe comunque positiva e solida, riducendosi a un +3,9% in volume e rimanendo praticamente invariata in valore (+9,2%).

Nel corso dei primi nove mesi hanno evidenziato una crescita anche le importazioni di salumi, salite a 36.664 ton (+8,6) per un valore di 213,2 milioni di euro (+17,6%). Il saldo commerciale del settore ha evidenziato un incremento rispetto ai primi nove mesi del 2022 portandosi a quota 1.370 milioni di euro, in aumento (+8,1%). Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno mostrato un incremento più robusto sia di quello dell’industria alimentare (+7,1%) sia di quello del Sistema Paese (+1,2%). Si tratta indubbiamente di un risultato positivo che, però, considerando le numerose incognite presenti sullo scenario internazionale e le difficoltà proprie del settore, nasconde diverse insidie.

SFIDE E DIFFICOLTÀ DEL SETTORE

Le aziende del comparto, infatti, continuano a confrontarsi con costi di produzione che restano molto elevati a causa del permanere dei prezzi della materia prima su livelli molto alti e sono chiamate a fronteggiare le difficoltà legate alla perdita dello status di Paese indenne da Peste Suina Africana da parte dell’Italia e alla conseguente adozione da parte dei Paesi terzi di misure restrittive, che vanno dalla totale chiusura dei mercati alla limitazione della gamma di salumi italiani che si possono importare. La ricerca di nuovi mercati e la ricomposizione dell’offerta in considerazione delle limitazioni di tipo sanitario e dei prezzi rappresentano, infatti, due delle principali sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare per consolidare e aumentare le proprie quote di mercato. Il terzo trimestre ha evidenziato un andamento positivo con un miglioramento della performance rispetto al trimestre precedente. Nel periodo luglio-settembre l’export salumi ha registrato un +5,3% in quantità e un +6,9% a valore.

LE PRINCIPALI CATEGORIE DI PRODOTTI

Per quanto riguarda le principali categorie di prodotti, nel periodo gennaio-settembre 2023 hanno registrato una lieve flessione a volume ma una crescita a valore le spedizioni di prosciutti crudi stagionati. Gli invii di prodotti con e senza osso hanno evidenziato un -0,7% in quantità per un totale di 51.782 ton inviate ma un +6,0% in valore per 689,3 milioni di euro. Le voci doganali che compongono la categoria hanno mostrato andamenti differenti. Gli invii di prosciutti disossati (la voce comprende anche speck, coppe e culatelli) hanno chiuso i primi nove mesi del 2023 sostanzialmente in linea con l’omologo periodo del 2022 per quanto riguarda i volumi, fermandosi a quota 50.332 ton (-0,0%) ma hanno registrato un incremento a valore con un fatturato di 679,4 milioni di euro (+6,6%); mentre le spedizioni di prosciutti in osso hanno evidenziato un -21,0% in quantità per un totale di 1.450 ton inviate e un -24,3% in valore per 9,8 milioni di euro.

Molto buono il risultato delle spedizioni di salami, che hanno raggiunto il traguardo delle 34.927 ton inviate (+6,7%) per un valore di 410,5 milioni di euro (+14,3%). Ottima la performance di mortadella e wurstel, saliti a quota 32.377 ton per circa 154,2 milioni di euro (+8,1% in quantità e +17,5% in valore), discreta quella delle esportazioni di prosciutto cotto, che con 17.743 ton inviate per 148,5 milioni di euro hanno chiuso i nove mesi con un +4,6% in quantità e un +11,1% in valore. Hanno registrato, invece, una flessione le esportazioni di pancetta stagionata, che con 4.917 ton per 47,4 milioni di euro hanno chiuso il periodo con un -2,6% in volume e un -2,5% a valore e quella della bresaola, che con 2.762 ton e 59,4 milioni di euro hanno registrato un -2,4% in quantità e un -1,5% a valore.

I PRINCIPALI MERCATI

Per quanto riguarda i mercati, nei primi nove mesi del 2023 hanno evidenziato una ottima crescita le spedizioni dei salumi verso l’UE: +7,7% in quantità per 109.432 tonnellate e +10,6% in valore per 1.070,7 milioni di euro. Un risultato questo che anche escludendo la voce Carni di suino salate e in salamoia oggetto di revisione da parte di ISTAT si confermerebbe più che discreto, registrando un +5,8% a volume e un +10,5% a valore. Un contributo molto positivo è arrivato dal terzo trimestre (luglio-settembre) che ha chiuso con un importante +7,0% a volume e +8,2% a valore.

All’interno dell’UE hanno chiuso con una buona crescita i principali mercati di riferimento. Bene in particolare l’export verso la Francia (+4,9% per 27.967 ton e +11,0% per 291,4 mln di euro), nostro principale mercato di riferimento per quanto riguarda i volumi e la Germania che con 26.478 ton per 291,5 mln di euro ha registrato un +5,0% in quantità e un +8,6% in valore. Ottimo il risultato del Belgio (+12,6% per 7.635 ton inviate e +8,5% per 88,1 mln di euro), discrete le performance di Spagna (+3,9% per 5.715 ton e +11,9% per 35,7 mln di euro) e Croazia (+5,0% per 4.995 ton e +27,0% per 20,6 milioni di euro). Hanno evidenziato, invece, un lieve calo a volume ma una crescita a valore le spedizioni verso l’Austria (-0,6% per 5.852 ton ma +6,4% per 59,7 mln di euro) e una flessione più consistente gli invii verso la Svezia (-5,1% e -0,7%).

Importanti aumenti a due cifre sono stati registrati, infine, da Polonia (+21,2% e +22,1%), Romania (+34,9% e +30,9%), Malta (+35,6% in quantità e +26,5% a valore), Paesi Bassi (+11,5% e +11,0%) e Danimarca (+12,4% e +11,6%). Luci e ombre per gli invii verso i Paesi extra UE che con 43.904 ton e 512,5 milioni di euro hanno chiuso i primi nove mesi del 2023 con un -0,6% in quantità ma con un +6,6% in valore.

Al risultato complessivo ha contribuito positivamente il periodo luglio-settembre, che ha evidenziato, rispetto allo stesso periodo 2022, un +1,6% in quantità e un +4,5% in valore. Nei primi nove mesi del 2023 hanno confermato un calo a volume, ma molto ridimensionato rispetto al semestre, le esportazioni verso gli Stati Uniti, scese a quota 13.086 ton (-4,2%) per un valore di 170,7 milioni di euro (+6,0%). Oltreoceano, a eccezione dei prosciutti crudi stagionati (+0,2% in quantità e +6,8% in valore), tornati in terreno positivo, hanno evidenziato una contrazione almeno a volume tutte le altre principali categorie di prodotti esportati: prosciutti cotti (-13,2% e -10,0%), mortadelle e wurstel (-4,4% ma +9,6%) e salami (-13,3% ma +13,3%).

In flessione a volume sono risultate anche le spedizioni di salumi verso il Regno Unito (-0,4% in volume ma +8,7% in valore con arrivi di salumi italiani per 12.189 ton e 149,4 mln di euro), quelle verso la Svizzera (-1,8% in quantità ma +2,6% in valore con invii per 3.970 ton e 70,3 mln di euro) e verso il Canada (-2,1% in quantità ma +4,1% in valore), mentre hanno chiuso con una flessione sia a volume sia a valore le spedizioni verso il Brasile (-3,5% e -0,2%).

Buone notizie sono arrivate invece dagli invii verso il Libano (+32,7% in quantità e +46,8% in valore), la Repubblica Sudafricana (+41,2% in quantità e +53,8% in valore), Hong Kong (+9,2% e +17,6%) e la Bosnia Erzegovina (+6,3% e +51,9%). Infine, sono risultate in lieve crescita le esportazioni verso la Norvegia (+0,9% e +0,1%), mentre ha chiuso in forte calo a volume la Federazione Russa (-26,5% in quantità per 30 ton e -7,7% in valore per 269 mila euro).

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