10 Gennaio 2023

PSA: prosegue l’attività di sorveglianza

(di Giada Battaglia)

Al 10 gennaio 2023 sono 287 i cinghiali trovati positivi alla Peste Suina Africana in Piemonte, Liguria e Lazio, su migliaia di animali testati. L’attività di sorveglianza attiva e passiva prosegue intensa nelle zone soggette a restrizioni, così come il rafforzamento delle barriere fisiche eventualmente già presenti all’interno della zona infetta e nei punti di passaggio naturali o artificiali tra la zona infetta e l’esterno, con la costruzione di una seconda barriera artificiale.

Nelle zone indenni, il Piano di sorveglianza nazionale della PSA in Italia prevede la sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali, attraverso la segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti e di tutti i casi sospetti, e la sorveglianza passiva negli allevamenti di suini, oltre che la verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza nelle aziende suinicole. Proprio alla luce degli esiti di queste attività e del resoconto della riunione dell’Unita centrale di crisi (UCC) del 21 dicembre 2022, durante la quale e stato concordato di mantenere e rafforzare le misure già poste in essere, il Commissario Straordinario alla Peste suina africana ha adottato, il 27 dicembre u.s., l’Ordinanza n. 5/2022, in applicazione dal 2 gennaio scorso.

Con tale Ordinanza il Commissario ha disposto la proroga per ulteriori tre mesi di quanto previsto dall’art. 3, comma 1, lettera b), punti ii. e iii. dell’Ordinanza 28 giugno 2022, n. 4:
1. Nella zona infetta istituita in conformità agli articoli 63 paragrafo 2, 64 e 65 del regolamento delegato (UE) 2020/687 e nella zona di restrizione parte II di cui all’allegato I del Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 e successive modificazioni ed integrazioni, le autorità competenti delle regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e le aziende sanitarie locali, in maniera coordinata, attuano quanto segue:

[…]
b) suini detenuti (inclusi i cinghiali):
[…]
ii. il servizio veterinario della ASL territorialmente competente programma la macellazione immediata dei suini detenuti all’interno di allevamenti familiari, commerciali della tipologia semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali o loro meticci destinati alla produzione di alimenti, e divieto di ripopolamento per sei mesi dalla data di emanazione della presente ordinanza;

iii. il servizio veterinario della ASL territorialmente competente programma altresì la macellazione tempestiva dei suini presenti negli altri allevamenti di tipo commerciale. La predetta ASL verifica il rispetto del divieto di riproduzione e di ripopolamento per sei mesi dalla data della presente ordinanza.

Migliora, invece, la situazione epidemiologica della Peste suina africana in Sardegna, tanto che la Commissione europea ha deciso l’adozione del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/2486 del 16 dicembre che modifica l’allegato I del Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605. Il testo definisce le zone della Sardegna “soggette a restrizioni”, tenendo conto della situazione nelle aree circostanti. Tali zone sono differenziate in funzione della situazione epidemiologica della PSA e del livello di rischio e sono classificate come zone soggette a restrizioni I, II e III. Le zone non elencate sono considerate a tutti gli effetti come zone indenni dalla malattia.

Queste rappresentano circa la metà del territorio sardo. Pur tenendo conto dei diversi livelli di rischio in funzione del tipo di prodotto e della situazione epidemiologica, il Regolamento prevede determinati divieti di movimento dei diversi prodotti suini ottenuti da animali detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III ma prevede anche deroghe a tali divieti nonché condizioni generali e specifiche. Le zone soggette a restrizioni III (21 comuni in provincia di Nuoro) sono le aree con il livello di rischio più elevato di diffusione della malattia e che rimarranno ancora sotto totale embargo. La Commissione europea ha constatato con soddisfazione che le misure adottate nel corso degli ultimi anni hanno portato a un forte miglioramento della situazione della PSA nell’isola, sia nei suini domestici che nei cinghiali.

Questo aspetto e tanto più importante se calato nella situazione epidemiologica internazionale della PSA, che continua purtroppo a diffondersi sia in Europa che in Asia. La presentazione dei risultati ottenuti dall’Italia in seno ai competenti organi della Commissione europea e stato un segnale estremamente importante, che testimonia la bontà della strada imboccata ai fini della eradicazione definitiva della malattia dalla Sardegna. Quanto ottenuto fino ad oggi deriva anche e soprattutto dall’imprescindibile ruolo di coordinamento e vigilanza del Ministero della Salute e della Regione Sardegna in questi ultimi anni. Ricordiamo ancora la disastrosa situazione venutasi a determinare in Sardegna a seguito dell’esplosione di focolai nel biennio 2012‐2013, salvo poi constatare, con estrema soddisfazione, che proprio da quel momento e partita la scelta di fare della battaglia contro la PSA una priorità.

Partendo dall’analisi degli errori del passato e stato costruito un piano d’intervento che avesse un approccio innovativo, con l’aiuto dei maggiori esperti sul campo. Oggi, quindi, sulla base delle informazioni e delle giustificazioni fornite dalle competenti Autorità italiane e tenuto conto, inoltre, dell’efficacia delle misure di controllo delle malattie in relazione alla Peste suina africana, alcune zone della Sardegna, prima soggette a restrizioni III, sono ora elencate come zone soggette a restrizioni II data l’assenza di focolai di PSA nei suini detenuti e la presenza nei suini selvatici; alcune zone sono state “declassate” a zone soggette a restrizioni I data l’assenza di focolai di Peste suina africana in suini detenuti e selvatici ma la vicinanza a zone soggette a restrizioni II o III; altre zone (circa la metà del territorio sardo) sono state eliminate dagli elenchi dell’Allegato I del Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 data l’assenza di focolai di Peste suina africana in suini detenuti e selvatici e sono considerate a tutti gli effetti come zone indenni dalla malattia.

Rimangono, infine, all’interno delle zone soggette a restrizioni III nella provincia di Nuoro i comuni di Aritzo, Arzana, Baunei, Belvi, Desulo, Gavoi, Mamoiada, Ollolai, Olzai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Ottana, Sarule, Talana, Tonara, Triei, Urzulei, Villagrande Strisaili.

Accolgo con estrema soddisfazione che la Commissione europea abbia ufficialmente riconosciuto che le misure adottate nel corso degli ultimi anni hanno portato a un forte miglioramento della situazione della PSA nell’isola. Mi auguro che i buoni risultati ottenuti in Sardegna siano replicabili quanto prima anche nell’Italia continentale ed invito le nostre Autorità sanitarie ma soprattutto politiche a proferire il massimo sforzo per raggiungere l’obiettivo di una completa eradicazione della PSA sul nostro territorio.

Il Commissario straordinario alla PSA deve essere messo in condizioni di operare con la massima efficacia; diversamente, le conseguenze saranno disastrose: dall’inizio del 2022 il settore sta subendo un danno da mancate esportazioni di almeno 20 milioni di euro al mese e le trattative per la riapertura dei mercati dei Paesi terzi sulla base del principio della regionalizzazione sono particolarmente difficili” ha commentato il Presidente di ASSICA, Ruggero Lenti.

Lenti ha poi concluso: “Ritengo – ed i fatti lo stanno dimostrando – che la nascita e la conferma dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della PSA in Sardegna abbia rappresentato senza dubbio il passaggio principale che ha determinato un cambio di rotta rispetto al passato. L’UdP è stata la vera novità sul piano organizzativo, che ha permesso per la prima volta uno stretto collegamento tra tutti i soggetti istituzionali, e non solo, coinvolti nella lotta al virus.

Un coordinamento che ha reso possibile attivare un lavoro di squadra mai visto prima sul piano legislativo e quindi operativo nelle diverse azioni intraprese per debellare la malattia. Per questo voglio ringraziare la Giunta Pigliaru per aver intrapreso questo percorso virtuoso e l’attuale Giunta Solinas per aver portato a termine il lavoro raggiungendo un risultato storico.”

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